La cura del paesaggio e la sua addomesticazione da parte dell’uomo si rivela come elemento necessario per la vita e per il suo evolversi, nonché strumento politico e sociale che rappresenta l’affermazione dell’identità di un luogo e del suo popolo.
L’intervento antropico si caratterizza con gesti precisi e puntuali che possiedono una loro dignità solamente se introdotti in una logica progettuale che rientra in una dinamica spaziale ampia e complessa; solo così si può giustificare e rendere “vero”, e quindi “giusto”, un qualsiasi intervento, grande o piccolo che sia, liberandosi finalmente da quella paura di agire, demolire, togliere, costruire, aggiungere e modificare laddove si rivela necessario.
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